La proposta si articola in due corpi di fabbrica in linea, paralleli nelle porzioni occidentali e divergenti in quelle orientali, ad aprirsi allo spazio del paesaggio agrario. La disposizione dei corpi di fabbrica con orientamento simile a quelli del “castello” ha la valenza morfologica di rafforzare nel suo ruolo di centro del quartiere l’attuale piazza Aquileia, cerniera e snodo delle principali linee infrastrutturali del sito.
I due corpi di fabbrica del progetto sono organizzati su tre piani fuori terra. L’edificio settentrionale prevede un piano interrato con alcuni locali tecnici e autorimesse a servizio di tutto il complesso. La chiara scelta insediativa delle due stecche divergenti verso la campagna suggerisce un percorso che dalla campagna del parco agricolo ecologico entra, sottolineato dai filari di alberi da frutto esistenti riposizionati ad hoc, nell’”imbuto” dei due corpi di fabbrica. Questi, avvicinandosi tra loro, evidenziano la presenza di una maggiore densità edilizia: insieme con il mulino e il complesso edilizio facente capo alla chiesa delimitano lo spazio vuoto deputato ad accogliere la nuova piazza.
Le scelte operate nella distribuzione interna privilegiano gli aspetti di funzionamento bioclimatico. L’impianto di progetto cerca di utilizzare al meglio le risorse e le reti energetiche esistenti in loco [teleriscaldamento da impianto inceneritore pubblico] e prevede la realizzazione di pannelli solari da posizionare sulla copertura dei corpi edilizi. Il recupero dell’acqua piovana è pensato per l’irrigazione dei giardini privati, delle parti verdi comuni e per le cacciate dei wc. I materiali e le tecnologie utilizzati nella costruzione garantiscono edifici con performance di alta qualità sia per quanto riguarda il contenimento dei consumi energetici, sia per i principi della bioarchitettura per via della scelta di elementi certificati, assolutamente naturali e soprattutto riciclabili nei cicli produttivi in caso di future demolizioni. Il progetto decide di farsi permeare dalla campagna incuneando tra i corpi edilizi uno spazio libero sottolineato dal riutilizzo dei filari di alberi da frutto.
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